“Ah, che bellu ccafè!”
L'ufficio informazioni turistiche di Albenga si trasforma in un bar:
ultimo appello prima dell'ennesimo passo indietro.
In
questi giorni in merito a questo “bar letterario” che si vuole
fare in Piazza del Popolo, si è detto di tutto e il contrario di
tutto. Se per altri casi è necessario andare a scavare in mezzo a
carte e documenti vari, vedi la questione “Depuratore Ingauno”,
questa volta è davvero semplicissimo trovare il “bandolo della
matassa”. Se davvero si vuole avere un'idea della realtà scevra
da ogni qualsivoglia manipolazione, bastano 2 minuti. E' sufficiente
andare sul sito del Comune di Albenga, cercare alla destra della
schermata iniziale la voce “per il cittadino” e poi cliccare su
“bandi e avvisi”. Uno degli ultimi documenti che troverete è
proprio il bando tanto osannato o criticato in questi giorni.
Leggetelo e finalmente fatevi un'idea vostra e se serve indignatevi e
fate sentire le vostre voci ( questo il link alla pagina del sito del Comune di Albenga dalla quale potete scaricare il bando e gli allegati: http://www.comune.albenga.sv.it/servizi/bandi/bandi_fase02.aspx?ID=1485 ).
Le nuove tecnologie sono l'unico mezzo
che abbiamo per tutelarci.
Basta
con le opinioni fuorvianti, le frasi fatte e le bugie. Invitiamo i
cittadini di Albenga a non tener conto delle dichiarazioni dei nostri
carissimi politici ne tantomento delle nostre. Non dovreste nemmeno
perdere tempo a leggere queste poche righe, andate a cercare il bando
e allora si che gli accorati appelli dei nostri amministratori per
difendere il loro operato non serviranno a nulla. Saranno i fatti a
parlare.
Mentre
l'assessore al Turismo della Città di Albenga annuncia che per la
stagione estiva sono in programma più di 500 tra eventi e
manifestazioni, in contemporanea, lo stesso Comune, pubblica un bando
per chiudere definitivamente il centralissimo ufficio informazioni
turistiche al centro di piazza del Popolo, con l'obiettivo di
trasformarlo in un bar. Un po' come se Napoleone, dopo aver
annunciato la sua campagna bellica, avesse regalato i suoi moschetti
per rimpiazzarli con delle racchette da tennis.
Il
Sindaco Rosalia Guarnieri, per difendere questa iniziativa, dopo le
battute critiche del PD e le accuse sollevate dal nostro gruppo,
risponde candidamente che in realtà, l'operazione “bar
letterario”, ha valenza molto più ampia, poiché è volta a creare
una sorta di centro polifunzionale che integrerà accoglienza,
informazione turistica, biglietteria museale, punto di aggregazione
per i ragazzi e chi più ne ha, più ne metta. Tutto bellissimo, se
non fosse che, andando a leggere il bando che troviamo sul sito del
Comune, le cose siano ben diverse. Il testo del bando di gara
infatti, è quasi totalmente privo di tutte queste “mirabolanti
peculiarità”. Non si parla né di informazione turistica, né di
biglietteria museale. Si fa solo accenno, in maniera molto generica,
alle 50 iniziative all' anno che il futuro gestore è “invitato”
ad organizzare al suo interno, senza chiedere nient'altro, né una
scheda degli eventi che si intendono realizzare, né un curriculum
degli operatori, ai quali non è richiesta alcuna competenza
specifica né esperienza professionale. Come verrà rendicontata
quest'attività? Perchè il bando non richiede questi documenti?
Senza questo genere di vaglio, non solo questa struttura non servirà
a fornire alcun tipo di informazione, ma sarà anche vuota di ogni
qualsivoglia intento sociale. Eventi del tipo “il mercoledì della
brioche alla nutella”, “il sabato della pizzetta” o anche solo
le semplici aperture serali, potranno rientrare tra le 50 iniziative
di questo nuovo e fondamentale baricentro della società ingauna,
sempre che qualcuno, a suo buon cuore, dato che non è indicato nel
bando, vada a verificare che i 50 eventi si siano davvero svolti.
Inutile ribadire che non sono né indicate tempistiche per la
rendicontazione annuale degli eventi, né chi effettivamente se ne
occuperà e in che modo.
Tra
le mille motivazioni a sostegno del nuovo bar, c'è poi anche quella
di voler creare un fantomatico centro di aggregazione giovanile,
termine particolarmente di moda, il cui uso improprio, come in questo
caso, non può che far indignare. Forse non tutti sanno che Albenga,
qualche hanno fa, sotto l'amministazione Tabbò, è stata una delle
pochissime città Italiane che si è aggiudicata un contributo
davvero eccezionale, ben 500.000 euro per creare un centro di
aggregazione giovanile sotto l'ex Cinema Astor. Hanno posticipato
l'inizio lavori per anni, per problematiche legate al tetto, ma
nonostante il ripristino della copertura sia stato portato a termine
agli inizi del 2012, ad oggi, l'allestimento del centro giovani non è
mai nemmeno incominciato. Anche in questo caso i nostri
Amminstratori hanno preferito stupirci; sarebbe forse troppo scontato
spendere quella cifra per realizzare questo tanto agognato centro per
i ragazzi albenganesi. Meglio spiazzare tutti e creare magicamente un
bar, facendo una concorrenza spietata ai sei che già si affacciano
su piazza del Popolo e chiamare “centro giovani”, uno spazio sul
lungocenta poco più grande di un box e che viene condiviso con la
Consulta dei Disabili, con l' Unione Ciechi e con altre tre o quattro
associazioni. Anche i ragazzi di Albenga, insieme agli esercenti ed
ai turisti tutti, ringraziano sentitamente per questo nuovo
preziosissimo progetto.
Tirando
le somme, in questo bando di gara che chiunque può scaricarsi dal
sito del Comune di Albenga, ci si concentra quasi esclusivamente
sull'aspetto economico e commerciale della trasformazione; in buona
sostanza, per un canone pari a poco più di 200 euro al mese, si
vuole affidare ad un privato la gestione del centralissimo gazebo di
p.zza del Popolo, che verrà trasformato in bar e ampliato, “rubando”
spazio alla piazza per realizzare un dehor di 25mq. Ai bar già
presenti tutt'attorno, non resta che aspettare che la rediviva
fontana dei delfini, tra un condono e l'altro, venga un giorno
allargata per farne una laguna, in questo modo, forse, diventando
chioschi sulla spiaggia, potranno finalmente avere un po' di ritorno
economico da questa bellissima idea.
Se
solo Albenga promuovesse meglio il suo inestimabile patrimonio
storico-artistico, potrebbe quasi unicamente con il turismo,
risollevare l'economia dell'intera piana ingauna. Fino a che non ci
si renderà conto che i pochi turisti che ancora riescono a trovare
la torta di riso, non vengono per ammirare le nostre distese di
seconde case, ma le bellezze che la storia e la natura ci hanno
donato, continueremo ad andare nella direzione sbagliata.
A
parte l'amara ironia, invitiamo nuovamente tutti ad andare a leggere
il bando che si trova sul sito del Comune di Albenga; non servono le
nostre parole o quelle di altri, lasciate che siano i fatti a parlare
e rendetevi conto da soli di cosa sia vero o meno, senza
strumentalizzazioni o altro. Si chiamano atti pubblici, proprio
perchè dobbiamo imparare a non farci prendere per il naso.
Comunicato
stampa del 18 maggio 2013
Nessun commento:
Posta un commento